Il Comune
Pievepelago sorge nel cuore del Parco Regionale del Frignano, nell'amena vallata dello Scoltenna nell’alto Appennino Modenese. Di natura suggestiva, questo territorio offre un'ampia gamma di itinerari e bellezze naturali da non perdere. Degni di nota sono i suoi laghi appenninici e le cime che lo costeggiano fino ad arrivare al crinale spartiacque che divide le provincie di Modena, Pistoia e Lucca. Questo territorio è caratterizzato anche dalla presenza di un'interessante flora e fauna, favorite dalla zona protetta che lo comprende. Appartengono al territorio comunale le seguenti frazioni: Roccapelago, S.Andreapelago, S.Annapelago,Tagliole.
La sua storia
II primo documento (peraltro incerto) in cui si parla del paese è del 753. Sicuramente è citato in un atto del 1038 dove la locale Chiesa ha già il titolo di "Plebs" (da cui deriverà il nome di Pieve) ovvero madre delle chiese vicine. All’epoca dei Comuni, Pievepelago fu sottomesso al Comune Modena, per poi passare sotto i Montegarullo (di cui le epiche gesta di Obizzo sono legate al castello di Rocca), per poi tornare agli Estensi. Il paese conobbe anni tranquilli, interrotti dalle carestie del '500 all'epoca delle quali risale il Mulino di Domma ancor oggi funzionante. La località ebbe grandi vantaggi dalla costruzione della via Vandelli ed ancor più dalla via Giardini, due secoli fa, che strappò la valle dall'isolamento per farne il mercato più frequentato della zona. All'inizio del '900 ebbero grande sviluppo associazioni sociali e culturali, tanto da far soprannominare Pievepelago "l'Atene del Frignano"; ancor oggi vi ha sede l'Accademia "Scoltenna" una delle poche riconosciute in Italia. Gli anni che seguirono il secondo conflitto mondiale non furono facili, ma la tenacia degli abitanti e la loro naturale intraprendenza riuscirono a portare Pievepelago all'avanguardia nel darsi attrezzature turistiche su cui basare la propria economia.
I monumenti
Particolare importanza ha la Rocca del Pelago, parziale rifacimento di un antico castello che fu dimora del condottiero medievale Obizzo da Montegarullo. Recentemente sono stati eseguiti lavori di ristrutturazione interni alla rocca che hanno permesso di ripristinare alcune antiche sale. Sono circa 300 i corpi mummificati con procedimento spontaneo riemersi dagli scavi: un caso unico e raro per l'Italia settentrionale in quanto il ritrovamento, avvenuto tra dicembre e marzo 2011, ha portato alla luce una vera e propria comunità fra bambini e adulti, in gran parte mummificati e schelettrizzati, perfettamente conservati grazie alle particolari condizioni climatiche del luogo. Il fatto che si trattasse di una stessa comunità montana, situata tra il Modenese e la Garfagnana tra il XVI e il XVIII secolo, chiusa e isolata, consente di poterne studiare vari aspetti antropologici e storici. Per dare adeguata locazione a questi e tanti altri reperti, è stato istituito un museo civico permanente: www.museomummieroccapelago.com – www.roccapelago.it .
Notevole interesse artistico e storico desta il massiccio ma elegante Ponte della Fola, ad un chilometro dal capoluogo, interessante costruzione in sasso a schiena d'asino risalente all'alto Medioevo (esisteva già nel 1028). Di recente, l’area del ponte è stata valorizzato da un suggestivo percorso pedonale lungo il torrente Scoltenna.
Ai Casoni di S. Andrea si possono ammirare le "capanne celtiche", raro esempio nell'Italia centrale dì utilizzo delle antiche tecniche costruttive dei Celti duemila anni fa. La facciata della chiesa parrocchiale di Pieve è opera del noto architetto Cesare Costa.
La cultura
L'Accademia “Lo Scoltenna”, con sede a Pievepelago, è stata costituita il 29 Luglio 1902. Riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, ha lo scopo di coltivare la letteratura, le scienze e le espressioni artistiche, con particolare riguardo all'area frignanese, e di diffonderle mediante conferenze, altri eventi e pubblicazioni. Col Comune organizza il prestigioso Premio letterario Frignano.
La Biblioteca comunale di Pievepelago è aderente al Sistema Bibliotecario intercomunale del Frignano. Effettua prestiti e ricerche in rete provinciale e nazionale.
Una montagna da scoprire
Pievepelago, ubicata sulle rive del torrente Scoltenna, nella valle del Pelago, cuore verde in quell'angolo di Appennino Modenese ai confini con la Toscana, ha intorno una natura intatta da cui trae il suo orgoglio nell'offrire una vacanza in una "montagna che non colpisce a prima vista ma che è tutta da scoprire". I monti circostanti, dove si trovano alcuni dei più caratteristici laghi dell'Appennino, offrono un suggestivo scenario naturale. Il lago Santo, a 1501 metri di quota, di origine glaciale, è splendido in ogni stagione. A lì partono suggestive escursioni lungo sentieri numerati per raggiungere le vette dei monti Giovo (1991 m.) e Rondinaio (1964 m.), oppure gli altri incantevoli laghi della zona: Baccio, Turchino, Piatto e Nero. Camminando tra boschi di castagni, faggi e conifere si entra in sintonia con i ritmi ed i tempi della montagna, ben diversi da quelli a cui siamo sottoposti quotidianamente; così gli appassionati di escursionismo e di trekking, tra sentieri ed antiche mulattiere, scoprono dal vivo fenomeni, scorci e lembi di una foresta di grande interesse ecologico. A cui si aggiungono itinerari tra antiche chiese, casolari e testimonianze della storia passata, con una sosta in un rifugio o in una trattoria per gustare i prodotti tipici (funghi, trote ecc.). Pievepelago è un centro di primaria importanza per gli sport estivi, con un’ampia dotazione impiantistica per calcio, tennis e vari altri sport, con una bella piscina e impianti coperti. D'inverno, a differenza di un tempo quando la neve su questi monti significava isolamento perché la vita si fermava in attesa di rinascere a primavera, questa montagna ora si anima e vuol dire vacanza per gli appassionati di sci alpino, sci nordico, e per chi, sempre più numerosi, preferisce lasciarsi alle spalle i tracciati battuti per gli incanti dei boschi "off beat", fuori pista.